venerdì 28 dicembre 2012

Felice!


DOCUMENTARIO FELICE!
LA STORIA DEL GRIDAS E DI FELICE PIGNATARO

UNO SPOT DEL CARNEVALE DI NAPOLI 2012

Felice Pignataro è nato a Roma il 6 febbraio del 1940. Cresciuto a Mola di Bari (Ba), si è trasferito a Napoli nel 1958 per studiare all’Università. Dal 1967 ha portato avanti, insieme alla sua compagna Mirella, una controscuola per i bambini delle baracche, prima a Poggioreale, poi a Secondigliano. Nel 1972, si è stabilito definitivamente a Scampìa (periferia nord di Napoli) da dove ha continuato a mettere le sue enormi capacità artistiche al servizio degli “ultimi”.
Nel 1981 ha fondato l’associazione culturale GRIDAS (gruppo risveglio dal sonno) allo scopo di offrire strumenti per risvegliare le coscienze assopite. Ha realizzato oltre 200 murales in giro per l’hinterland napoletano, ma anche nel resto d’Italia. Inoltre promuoveva doposcuola, momenti ricreativi, cineforum gratuiti settimanali, e ha creato a Scampìa il carnevale di quartiere divenuto una tradizione in oltre 20 anni di attività (“il più prolifico muralista del mondo” (definizione data da E. H. Gombrich, del Warburg Institut di Londra).
É stato un punto di riferimento importante per gruppi e associazioni in lotta che lo hanno trovato sempre disponibile a supportare le proprie battaglie con la sua poliedrica arte creativa.
Dal 1994 ha applicato anche la tecnica del mosaico, realizzato con mattonelle spaccate alla maniera di Antoni Gaudì, realizzando opere in Italia e a Marxloh-Duisburg, in Germania.
Felice è morto a Napoli, il 16 marzo 2004 per un tumore polmonare, lasciando il suo “testimone” a tutti quelli che l’hanno conosciuto e sono stati “contagiati” dalla sua creatività messa al servizio del riscatto sociale.
Felice Pignataro ha dipinto murales un po' su tutti i tipi di "supporto": muri (di tutti i tipi), lamiere, striscioni, teloni, pannelli.... spesso e volentieri con le scuole, altre volte con gruppi e associazioni che chiamavano per dare voce alle loro lotte e "animare" e dare visibilità alle proprie battaglie e iniziative. 
Non si limitava alla realizzazione del murale ma prevedeva, per esempio nelle scuole: la proiezione di diapositive degli interventi già fatti per spiegare le potenzialità della pittura; la decisione, insieme ai ragazzi, dei disegni da realizzare; la realizzazione del murale insieme ai ragazzi (Felice faceva i contorni in nero e i ragazzi campivano gli interni, con i colori, infine Felice "ritoccava" i contorni eliminando le inevitabili scolature di pittura); generalmente una verifica critica finale del lavoro svolto, con i commenti dei ragazzi.
Molti di questi murales sono ormai distrutti: cancellati dalle intemperie, fatti cancellare (spesso dagli stessi "committenti" perché troppo provocatori), cancellati per lavori di ristrutturazione o per altri motivi, quelli "su pannelli" o lamiere e recinzioni di cantieri, perché asportati gli stessi supporti..A Napoli fra scuole e mura restano ancora alcuni frammenti.

1989 scuola media di Marano: una parete a soffietto che guardata da sinistra offre le immagini di come si vorrebbe che fosse la città, e guardata da destra fa vedere come invece è: l’immondizia, la burocrazia, la camorra, la mancanza d’acqua, l’oppressione dei lavoratori, contro la creatività, il recupero dell’artigianato, le giostre, l’allegria, le arti, i colori. 
 a sinistra: Felice Pignataro con il rullante richiama passanti a collaborare alla realizzazione del murales sui muri del manicomio di Aversa nel '96

a destra: 1996 “L’evasione dalla follia” per il manicomio “S. Maria Maddalena” di Aversa (Caserta).

 a sinistra: murales sulle lamiere del cantiere della metro a piazza Dante effettuato con gli studenti del convitto nel '97
a destra: 1990 Murales all’Università centrale, via Mezzocannone 16, con la Pantera, il movimento di lotta degli studenti contro la privatizzazione dell’Università, un serpente con tre teste (Craxi, Andreotti, Forlani) e all’interno l’esemplificazione dei danni della cultura distorta del capitalismo. Un vulcano che erutta fuoco e distrugge la città e il verde lussureggiante che ha il sopravvento sulla cementificazione, fiori, piante e due fidanzati 
  a sinistra: Nola, 1988. La ragnatela della camorra
a destra: 1994. Murales anti G7 ad Acerra (Napoli) “La casa è un diritto, non un regalo di chi comanda”.
a sinistra: murales contro il G7 a Napoli 1994 - Fermiamo il treno dei guai_via Cinthia Fuorigrotta
a destra: murales "Il generale, il papa, il camorrista" a Gricignano festa dell'Unità 

 a sinistra: 1991 Murales alla scuola media “G. Bruno” di Nola (Na): autodafé di Giordano Bruno, citazioni delle sue opere e illustrazioni di fogli autografi riprodotti dalle sue opere: “La libertà di pensiero è più forte della tracotanza del potere”.












1 commento:

  1. che meraviglia... io ho frequentato la sms Bruno di Nola negli anni '90, ho quei murales nel cuore. sarebbe bello se ci fossero delle altre foto da rivedere. grazie :)

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